venerdì 10 aprile 2020

MAGAZZINO  NELL'ANTICHITA'

Inizialmente i primi magazzini, esclusivamente ad uso privato, vennero costruiti dalle civiltà mesopotamiche, principalmente in Grecia, all'interno dei palazzi come ad esempio in quello di Cnosso sull'isola di Creta.
I "Thesauroi", furono edifici allungati, di forma rettangolare, interrati parzialmente, costruiti con lo scopo di conservare al meglio alcune tipologie di alimenti, principalmente olio e vino. Successivamente, durante la Grecia Classica (dal III secolo a.c), soprattutto nelle città mercantili di Pergamo, Efese, Cnido, incominciarono ad assumere un carattere pubblico, legato strettamente al deposito per il mercato cittadino. Di notevole importanza fu il famoso Arsenale di Pergamo; si tratta un grande magazzino in legno e pietra formato da edifici rettangolari, principalmente adibito a deposito militare, ma importante perché è considerato il predecessore dei magazzini Romani.
Durante tutta l'Età Romana furono costruiti e sviluppati magazzini differenti in tutto l'impero, denominati con il nome di "Horreum" e distinti in base alla loro funzione.
I principali erano "l'Horreum rusticum" e "l'Horreum urbanum". I primi, legati all'agricoltura, erano costruiti in campagna, lontano dalle abitazioni per evitare incendi, in luoghi asciutti ed esposti a Nord o Est; in base alle merci che immagazzinavano al loro interno, avevano diverse strutture: una struttura elevata in legno con alti pilastri per il grano o altri frumenti ed una struttura con celle basse di mattoni e muri spessi per olio e vino. Rilevanti furono quelli di Pompei e Ostia.
Gli "Horrea urbani", costruiti nelle grandi città, importanti anche dal 'punto di vista architettonico e monumentale, erano principalmente commissionati dallo Stato che vi riponeva all'interno grano, sale o altre merci da designare al popolo. Importanti furono gli "Horrea Gaibana" e gli "Horrea Sempronia".
Accanto a queste due principali tipologie di magazzini, ve ne erano anche altre più specializzate, tra cui, i "Piperataria" per le spezie, i "Chartaria" per la carta e i "Fabaria" per i legumi.
Tutti queste tipologie di magazzino, se pur non vi fosse un canone fisso, presentano un'analogia strutturale.
L'edificio, inizialmente costruito in pietra (tufo e peperino), per evitare incendi e per la solidità strutturale, e poi sostituita nel periodo imperiale da laterizia e calcestruzzo, si sviluppava attorno ad un cortile centrale affiancato da un porticato nel quale potevano essere poste alcune botteghe per la vendita diretta delle merci. Di solito il magazzino si sviluppava in più piani; in quelli inferiori venivano conservate merci di valore minore, mentre ai piani superiori venivano depositati gli articoli più preziosi, accanto agli uffici degli amministratori che controllavano i prodotti e le vendite e gestivano il magazzino facendo inventario.
Le merci venivano poste all'interno di stanze, le Celle, che variavano di numero da magazzino in magazzino. All'interno di queste, i beni venivano ripartiti ed ordinati all'interno di "Armadia", armadi di legno a muro, o di "Arcae", ovvero casse di legno, così da essere organizzati e facilmente reperibili.
Importanti furono anche gli "Horrea Militari", principalmente costruiti in provincia, nei quali venivano conservate merci di genere bellico ma anche alimenti da utilizzare in caso di assedio o per approvvigionamento.


Horreum Romano
                                                                     



Fonte: http://www.treccani.it/enciclopedia/magazzino_%28Enciclopedia-dell%27-Arte-Antica%29/


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