giovedì 30 aprile 2020

MAGAZZINI NEL MEDIOEVO


Castello di Miranduolo
                                                               


Nel Medioevo, periodo di guerre ed evasioni, perse d'importanza l'abitazione come luogo accogliente e di comodità per lasciare spazio ai grandi castelli medievali del signore, circondati dal villaggio dei sudditi, il tutto cinto da mura massicce simboleggianti la potenza ma soprattutto utili nella difesa. All'interno di questi troviamo un concetto simile ai magazzini: grandi stanze e cantine protette all'interno del castello adibiti a deposito di vivande, cosi' da essere protette e accessibili anche in caso di lunghi assedi.
Un esempio è il Castello di Miranduolo, a sud di Siena, nei cui scavi sono stati trovati molti aree, di notevoli dimensioni, adibite alla conservazione di prodotti agricoli anche in dei veri e propri silos.
All'interno di questi magazzini, posti sul versante più riparato, venivano conservate diverse derrate agricole, tra cui cereali e legumi, divise in base alla tipologia e conservate in sacchi, contenitori o silos. I magazzini, costruiti in pietra e legno, potevano avere diverse forme e dimensioni, prevaleva la pianta rettangolare, e, come abbiamo notato per gli Horrea romani,  l'altezza del suolo era vincolata in base all'alimento da conservare.
Durante il periodo Rinascimentale fu di rilevante importanza il Fondaco. Questo edificio nasce principalmente nelle città portuali come Venezia, Genova e Napoli, ed è proprio la sua presenza a definirne una città repubblica marinara. L'edificio, che poteva raggiungere la grandezza di un quartiere intero, si sviluppava su più piani, ma solo al pian terreno lo spazio era adibito a magazzino, mentre i piani superiori a vita domestica e ad amministrativa gestita da un balivo.
Oltre alla classica funzione di magazzino, dove venivano conservate merci pubbliche o tributi, spesso era annesso alla dogana, infatti all'interno venivano immagazzinate merci sequestrate o da revisionare; mentre in alcuni casi alcuni era possibile affittare alcuni locali per depositare merci private per un determinato periodo.
Nei più grandi, circondati da cinta muraria e accesso al mare, veniva anche praticata attività commerciale gestita autonomamente dai mercanti, non mancarono però casi di favori, tributi e nomine.


Fontego dei Turchi, Venezia
                                                               


Fonti:
-https://it.wikipedia.org/wiki/Fondaco
-http://www.treccani.it/enciclopedia/fondaco_%28Enciclopedia-Italiana%29/
-http://archeologiamedievale.unisi.it/miranduolo/lo-scavo/interpretazioni/analisi-archeobotaniche/conservazione

domenica 26 aprile 2020

COVID-19 E MAGAZZINI VUOTI


Coronavirus



Nel 2020 la popolazione mondiale è stato messa in ginocchio da una nuova tipologia di Coronavirus, il SARS-COV-2, meglio noto come Covid-19. Il virus, partito dalla metropoli cinese di Wuhan, si è rapidamente diffuso in tutto il mondo, che si è dovuto attrezzare per combattere questa pandemia che ancora tutt'oggi viviamo. I governi dei singoli Paesi hanno quindi dovuto adottare restrizioni di contenimento per rallentare il contagio, così da fornire più tempo e più mezzi ai ricercatori per sviluppare un vaccino. In Italia, ad esempio, dopo aver chiuso fabbriche, scuole, altri luoghi di contatto e limitato gli spostamenti, la popolazione è stata invitata a rimanere a casa, così da ridurre notevolmente il dilagarsi della pandemia. Questo però ha causato una paura di massa che ha spinto le persone a svuotare negozi alimentari, e non solo, cosi che i fornitori si sono ritrovati ad avere magazzini vuoti per l'insostenibile richiesta.
Hanno incominciato ad assumere molta importanza l'utilizzo di mascherine e igienizzanti, e le ditte, trovandosi anch'esse di fronte ad un'immediata richiesta, dopo aver venduto tutte le merci in magazzino, sono dovute ricorrere all'importazione causando un notevole aumento di prezzo. Per il momento le ditte si stanno attrezzando per riempire di nuovo i magazzini e coprire questa enorme richiesta che è destinata a durare a lungo.
Notiamo dunque l'importanza di avere nei magazzini una grande scorta di beni primari e necessari per far fronte a queste evenienze, e come questa mancanza stia vincolando notevolmente tutto il mondo.


Magazzino vuoto Napoli




Fonti e approfondimenti:
-http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioContenutiNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=5337&area=nuovoCoronavirus&menu=vuoto
-https://napoli.fanpage.it/covid-comune-flop/

venerdì 17 aprile 2020

IMMAGAZZINARE NEL MONDO CINEMATOGRAFICO




"Avengers Infinity War" è il terzo capitolo della famosa saga "Avengers" prodotto dalla casa produttiva Marvel Studios.
L'azione immagazzinare è uno dei fulcri di tutta la saga, ma specialmente di questo capitolo: gli Avengers infatti hanno l'obbiettivo di fermare il piano del titano Thanos che ha intenzione di "salvare" l'universo dalla sovrappopolazione, dimezzando metà delle creature viventi presenti in esso. Per compiere il suo scopo cercherà di immagazzinare il potere delle cinque gemme dell'infinito, (nel quale è immagazzinata un'energia immensa), all'interno del "Guanto dell'infinito", un potente strumento tecnologico costruito con lo scopo di immagazzinare l'energia e poi fornirla a chi lo indossa. Il film quindi svilupperà la lotta fra degli Avengers per impedire a Thanos di immagazzinare man mano il potere delle gemme.


Guanto dell'infinito  


                                                                        Trailer ufficiale








giovedì 16 aprile 2020

IMMAGAZZINARE NELL'ARTE



  Vincent Van Gogh
   "Fattoria con campo di grano"
  1888
    Amsterdam, Van Gogh Museum


Questo famoso dipinto olio su tela, di Vincent Van Gogh, rappresenta un semplice paesaggio campagnolo, adibito alla coltivazione di grano. In particolare l'attenzione dell'osservatore viene catturata dal granaio dipinto sullo sfondo, un luogo dove viene immagazzinato e conservato il grano.


UN PARAGONE CON DANTE

Nel post di oggi andremo a evidenziare l'utilizzo del termine all'interno di un testo poetico molto importante, che non può mancare all'interno del mio blog: la Divina Commedia di Dante Alighieri. Questa celebre opera, scritta in terzine dantesche e divisa in tre cantiche, racconta l'allegorico viaggio di Dante verso la beatitudine attraverso Inferno, Purgatorio e Paradiso. All'interno della narrazione, Dante riporta moltissimi personaggi, eventi e descrizioni che rendono il suo manoscritto un'importantissima enciclopedia della sua epoca; una sorta di grande magazzino al cui interno è racchiuso un'enorme sapere. La struttura stessa dell'Inferno dantesco rimanda ad un perfetto e ordinato magazzino; è diviso in 9 cerchi, contenuti uno nell'altro, come si può leggere ad esempio nella prima terzina del canto V ("Così discesi dal cerchio primaio giù nel secondo, che men loco cinghia e tanto più dolor, che punge a guaio"). All'interno delle cerchie Infernali sono immagazzinate le anime dei dannati, etichettate in base alla gravità delle loro colpe e in attesa di essere ''trasferite''.
Di seguito alcuni versi del canto XI (versi 13-66) dove Virgilio spiega a Dante la struttura del Basso e Medio Inferno (3 cerchi nei quali sono rinchiuse le anime che hanno peccato di violenza e di frode verso chi non si fida e chi si fida) e dove appare evidente questa idea di un grosso magazzino con al posto delle merci, le anime divise per il loro peccato.


Così ’l maestro; e io "Alcun compenso",
dissi lui, "trova che ’l tempo non passi
perduto". Ed elli: "Vedi ch’a ciò penso".

"Figliuol mio, dentro da cotesti sassi",
cominciò poi a dir, "son tre cerchietti
di grado in grado, come que’ che lassi.

Tutti son pien di spirti maladetti;
ma perché poi ti basti pur la vista,
intendi come e perché son costretti.

D'ogne malizia, ch'odio in cielo acquista,
ingiuria è 'l fine, ed ogne fin cotale
o con forza o con frode altrui contrista.

Ma perché frode è de l’uom proprio male,
più spiace a Dio; e però stan di sotto
li frodolenti, e più dolor li assale.

Di vïolenti il primo cerchio è tutto;
ma perché si fa forza a tre persone,
in tre gironi è distinto e costrutto.

A Dio, a sé, al prossimo si pòne
far forza, dico in loro e in lor cose,
come udirai con aperta ragione.

Morte per forza e ferute dogliose
nel prossimo si danno, e nel suo avere
ruine, incendi e tollette dannose;

onde omicide e ciascun che mal fiere,
guastatori e predon, tutti tormenta
lo giron primo per diverse schiere.

Puote omo avere in sé man vïolenta
e ne’ suoi beni; e però nel secondo
giron convien che sanza pro si penta

qualunque priva sé del vostro mondo,
biscazza e fonde la sua facultade,
e piange là dov’esser de’ giocondo.

Puossi far forza ne la deïtade,
col cor negando e bestemmiando quella,
e spregiando natura e sua bontade;

e però lo minor giron suggella
del segno suo e Soddoma e Caorsa
e chi, spregiando Dio col cor, favella.

La frode, ond'ogne coscïenza è morsa,
può l'omo usare in colui che 'n lui fida
e in quel che fidanza non imborsa.

Questo modo di retro par ch’incida
pur lo vinco d’amor che fa natura;
onde nel cerchio secondo s’annida

ipocresia, lusinghe e chi affattura,
falsità, ladroneccio e simonia,
ruffian, baratti e simile lordura.

Per l’altro modo quell’amor s’oblia
che fa natura, e quel ch’è poi aggiunto,
di che la fede spezïal si cria;

onde nel cerchio minore, ov’è ’l punto
de l’universo in su che Dite siede,
qualunque trade in etterno è consunto".



Struttura Inferno Dantesco
                                                                 




Fonte: ''Lo Dolce Lume'' di Gianluigi Tornotti

sabato 11 aprile 2020

UN TUFFO IN UN'OPERA ARCHITETTONICA


Louis Henry Sullivan
Grandi Magazzini Schlesinger & Mayer (poi Carson, Pirie & Scott, oggi Sullivan Center)
1885-1903
Chicago, 1 South State Street



Si tratta del Sullivan Center, noto precedentemente come Grandi Magazzini Carson, Pirie & scott e ancor prima Grandi Magazzini Schlesinger & Mayer. Progettato dall'architetto Louis Henry Sullivan, in una delle strade più trafficate di Chicago (1 South State Street), fu inizialmente adibito alla vendita al dettaglio della ditta Schlesinger & Mayer. Si tratta di una composizione tripartita: al basamento, dove vi è un imponente decorazione in ghisa, si sovrappongono il corpo centrale, ricco di vetrate ripartite di sottili pannelli di terracotta bianca, e un coronamento loggiato all'ultimo piano; il tutto sostenuto da un imponente scheletro d'acciaio.



Fonti.
-"Itinerario nell'arte 5" di Giorgio Cricco e Francesco Paolo Di Teodoro
-https://it.qwe.wiki/wiki/Sullivan_Center

venerdì 10 aprile 2020

MAGAZZINO  NELL'ANTICHITA'

Inizialmente i primi magazzini, esclusivamente ad uso privato, vennero costruiti dalle civiltà mesopotamiche, principalmente in Grecia, all'interno dei palazzi come ad esempio in quello di Cnosso sull'isola di Creta.
I "Thesauroi", furono edifici allungati, di forma rettangolare, interrati parzialmente, costruiti con lo scopo di conservare al meglio alcune tipologie di alimenti, principalmente olio e vino. Successivamente, durante la Grecia Classica (dal III secolo a.c), soprattutto nelle città mercantili di Pergamo, Efese, Cnido, incominciarono ad assumere un carattere pubblico, legato strettamente al deposito per il mercato cittadino. Di notevole importanza fu il famoso Arsenale di Pergamo; si tratta un grande magazzino in legno e pietra formato da edifici rettangolari, principalmente adibito a deposito militare, ma importante perché è considerato il predecessore dei magazzini Romani.
Durante tutta l'Età Romana furono costruiti e sviluppati magazzini differenti in tutto l'impero, denominati con il nome di "Horreum" e distinti in base alla loro funzione.
I principali erano "l'Horreum rusticum" e "l'Horreum urbanum". I primi, legati all'agricoltura, erano costruiti in campagna, lontano dalle abitazioni per evitare incendi, in luoghi asciutti ed esposti a Nord o Est; in base alle merci che immagazzinavano al loro interno, avevano diverse strutture: una struttura elevata in legno con alti pilastri per il grano o altri frumenti ed una struttura con celle basse di mattoni e muri spessi per olio e vino. Rilevanti furono quelli di Pompei e Ostia.
Gli "Horrea urbani", costruiti nelle grandi città, importanti anche dal 'punto di vista architettonico e monumentale, erano principalmente commissionati dallo Stato che vi riponeva all'interno grano, sale o altre merci da designare al popolo. Importanti furono gli "Horrea Gaibana" e gli "Horrea Sempronia".
Accanto a queste due principali tipologie di magazzini, ve ne erano anche altre più specializzate, tra cui, i "Piperataria" per le spezie, i "Chartaria" per la carta e i "Fabaria" per i legumi.
Tutti queste tipologie di magazzino, se pur non vi fosse un canone fisso, presentano un'analogia strutturale.
L'edificio, inizialmente costruito in pietra (tufo e peperino), per evitare incendi e per la solidità strutturale, e poi sostituita nel periodo imperiale da laterizia e calcestruzzo, si sviluppava attorno ad un cortile centrale affiancato da un porticato nel quale potevano essere poste alcune botteghe per la vendita diretta delle merci. Di solito il magazzino si sviluppava in più piani; in quelli inferiori venivano conservate merci di valore minore, mentre ai piani superiori venivano depositati gli articoli più preziosi, accanto agli uffici degli amministratori che controllavano i prodotti e le vendite e gestivano il magazzino facendo inventario.
Le merci venivano poste all'interno di stanze, le Celle, che variavano di numero da magazzino in magazzino. All'interno di queste, i beni venivano ripartiti ed ordinati all'interno di "Armadia", armadi di legno a muro, o di "Arcae", ovvero casse di legno, così da essere organizzati e facilmente reperibili.
Importanti furono anche gli "Horrea Militari", principalmente costruiti in provincia, nei quali venivano conservate merci di genere bellico ma anche alimenti da utilizzare in caso di assedio o per approvvigionamento.


Horreum Romano
                                                                     



Fonte: http://www.treccani.it/enciclopedia/magazzino_%28Enciclopedia-dell%27-Arte-Antica%29/


IMMAGAZZINARE UNA POESIA


Disegno cicala e formica


Nel post di oggi andremo ad analizzare l'azione di Immagazzinare all'interno di una favola molto famosa: La Cicala e la Formica. Tratta dall'Esopo, venne poi adattata sotto forma di poesia da Jean de La Fontaine all'interno del primo libro della sua raccolta "Fables of la Fontaine". Si tratta di una storiella tra una cicala ed una formica, ma al suo interno racchiude un profondo significato morale.
Come si può leggere nel testo sottostante, durante l'estate la Formica lavorò duramente per immagazzinare scorte per l'inverno, mentre la Cicala non fece altro che cantare; arrivato l'inverno la Cicala, non avendo provviste, andò dalla formica, che invece aveva accumulato molto cibo, chiedendo aiuto ma senza riceverlo. Da questa vicenda possiamo ricavare un profondo insegnamento: chi nulla fa, nulla ottiene.


La Cicala che imprudente
tutto estate al sol cantò,
provveduta di niente
nell’inverno si trovò,
senza più un granello e senza
una mosca in la credenza.

Affamata e piagnolosa
va a cercar della Formica
e le chiede qualche cosa,
qualche cosa in cortesia,
per poter fino alla prossima
primavera tirar via:
promettendo per l’agosto,
in coscienza d’animale,
interessi e capitale.

La Formica che ha il difetto
di prestar malvolentieri,
le dimanda chiaro e netto:
- Che hai tu fatto fino a ieri?
- Cara amica, a dire il giusto
non ho fatto che cantare
tutto il tempo. - Brava ho gusto;
balla adesso, se ti pare.


sabato 4 aprile 2020

IMMAGAZZINARE NELLA LETTERATURA

Nel post di oggi andremo ad analizzare alcuni testi letterari nel quale è presente, esplicitamente o implicitamente, l'azione dell'immagazzinare oppure la parola magazzino.


Naturalis Historia


''Naturalis Historia'' è la celebre opera di Plinio il Vecchio; si tratta di una grande Enciclopedia che raccoglie numerose conoscenze in diversi ambiti, all'interno di 37 libri. Nella prefazione, scritta sotto forma di lettera, Plinio sottolinea alcuni aspetti del suo testo. In particolar modo, nel paragrafo 17 scrive: ''thesaurus oportet esse, non libros'' ovvero ''bisogna che siano magazzini, non libri'' per sottolinearne la vastità degli argomenti trattati ed il suo lavoro nel racchiudere tutti questi al loro interno.


Il fu Mattia Pascal
                                                                       

Altri esempi dell'utilizzo del termine si possono trovare all'interno di questi due romanzi.
Il primo in questione è  ''Il fu Mattia Pascal''; quest'opera, scritta da Pirandello, narra le vicende del tentativo di evasione dal mondo da parte del protagonista. All'interno della premessa Pirandello utilizza il termine magazzino: ''e i libri lasciò per molti e molti anni accatastati in un vasto e umido magazzino''.


La coscienza di Zeno
                                                                      

Un'altro testo che racchiude la parola in esame è ''La coscienza di Zeno'' di Italo Svevo. Si tratta di un romanzo che narra le vicende sulla complessità psicologica del protagonista. Nel capitolo 7, Zeno afferma: ''da mio suocero e dall'Olivi io avevo sempre visto che per rendere possibile la sorveglianza del magazzino, l'ufficio vi era contiguo''. 
In entrambi i casi, il termine viene utilizzato esplicitamente con accezione di luogo di deposito. 


Il mio nome è Nessuno, il ritorno


Infine possiamo scovare l'utilizzo del classico significato di immagazzinare, nel senso di racchiudere, all'interno del romanzo ''Il mio nome è Nessuno, il ritorno'' di Manfredi. Quest'ultimo narra le peripezie di Ulisse in viaggio per ritornare nella sua patria Itaca. Nel capitolo 4 Eolo, Dio dei venti, disse ad Ulisse: ''In questo otre ho racchiuso tutti i venti contrari e quelli al traverso che possono spingerti fuori rotta''





Fonti:
-Naturalis Historia (http://www.latin.it/autore/plinio_il_vecchio/naturalis_historia/!00!praefatio)
-Il fu Mattia Pascal (https://it.wikisource.org/wiki/Il_fu_Mattia_Pascal/1)
-La coscienza di Zeno (https://www.rodoni.ch/busoni/bibliotechina/svevo/coscienzazeno5.html)
-Il mio nome è Nessuno, il ritorno (https://www.academia.edu/33571918/Il_mio_nome_%C3%A8_nessuno_Il_ritorno)

giovedì 2 aprile 2020

IMMAGAZZINARE NEL MONDO DELLA PUBBLICITA'

All'interno della nostra società la necessità di immagazzinare ha assunto un ruolo molto importante; nella maggior parte dei casi è legata ai dispositivi elettronici, quali computer, pc, cellulari ecc. Su questa necessità, si è creato un vero e proprio business ed una rivalità fra le maggiori industrie tecnologiche, che ogni anno sviluppano metodi sempre più efficaci per immagazzinare energia e dati con lo scopo di venderne la maggior quantità possibile. A tal proposito subentra uno dei metodi più immediati per promuovere i prodotti, ovvero le pubblicità. Tutti i giorni, tramite la televisione o internet, ci passano davanti agli occhi moltissimi annunci e spot di storage online, hard disk, telefoni e computer che mettono in mostra numerose caratteristiche come ad esempio le nuove capacità di memoria dati e le nuove batterie che, insieme ad altre informazioni, interessano ai compratori. Trattarle tutte sarebbe impensabile, per questa ragione, ho deciso di analizzare questi due spot pubblicitari, che uniti ai dati forniti dai rispettivi siti web, mostrano una nuova evoluzione nell' immagazzinamento di energia e dati.
Entrambi gli spot appartengono alla casa produttrice Apple.




Il primo riguarda il lancio del nuovo Iphone 11 Pro. All'interno di questo breve video vengono messe in primo piano alcune peculiari caratteristiche del nuovo cellulare, in particolar modo la fotocamera da 12MP con un nuovo ultrangolo , il nuovo processore A13 e la batteria da 3190mAh. Questi tre meccanismi di immagazzinamento, uniti alle nuove memorie disponibili che arrivano fino a 512GB, fanno diventare questo nuovo dispositivo mobile un potentissimo e grandissimo ''magazzino'' di dati ed energia.





Il secondo spot pubblicitario riguarda l'uscita del nuovo Mac Pro. All'interno di questo video vengono messe in risalto le qualità principali di questo dispositivo Apple, tra le quali i processori e le memorie interne. Il computer, completamente personalizzabile, può arrivare a montare una memoria di 8TB di SSD, mentre il processore raggiunge i 28 Core Intel. Queste caratteristiche fanno pensare a come l'uomo si sia evoluto e sia riuscito a creare dei piccoli dispositivi che al loro interno immagazzinano milioni di dati, momentaneamente però a dei prezzi non accessibili a tutti.